La piorrea, termine usato in passato per definire la paradontite, è una patologia batterica diffusa soprattutto in età adulta che se non adeguatamente trattata provoca la distruzione dei tessuti di sostegno del dente fino a causare nei casi più gravi alla caduta del dente stesso.
I sintomi iniziali della piorrea sono molto comuni ad altre problematiche del cavo orale, come alitosi, infiammazione e sanguinamento gengivale non solo durante l’azione di igiene orale quotidiana ma anche di tipo spontaneo. Proprio per questo motivo il paziente può essere indotto a sottovalutarli, finchè la comparsa di recessioni gengivali e mobilità del dente rendono evidente la necessità dell’intervento dello specialista.
Le cause della paradontite non sono da ricercare nella genetica. Non ci sono fattori ereditari veri e propri alla base di questo tipo di problematica ma piuttosto elementi riconducibili allo stile di vita o ad altre patologie concomitanti del paziente. Vediamone alcuni:
- Igiene orale: sicuramente la mancanza di una corretta igiene orale quotidiana può rappresentare una delle prime cause di insorgenza della piorrea; educare i pazienti fin dalla giovane età a prendersi cura dei propri denti con le giuste tecniche è fondamentale per prevenire questa e altre patologie del cavo orale.
- Diabete: l’iperglicemia può rappresentare sia una causa scatenante sia una conseguenza delle malattie paradontali. Nei pazienti con problemi diabetici è infatti opportuno effettuare controlli periodici più ravvicinati per scongiurare l’insorgere di complicazioni a livello del parodonto; al contrario il paziente che presenta i primi segni di piorrea è utile eseguire approfondimenti a livello ematico per accertare l’eventuale presenza di iperglicemia mai portata all’attenzione del paziente stesso.
Un altro ambito che può influenzare l’insorgere di problemi paradontali è relativo agli squilibri ormonali. Non è un caso che i dentisti consiglino alle donne in gravidanza la necessità di controlli regolari dal dentista, soprattutto dopo i primi 4 o 5 mesi: è stato infatti dimostrato che la natura batterica della paradontite sia una possibile causa di interruzioni di gravidanza.
Come curare la piorrea?
La cura della piorrea passa necessariamente da un’adeguata prevenzione: l’igiene orale quotidiana è sicuramente la prima barriera che ci difende dall’insorgere di infezioni batteriche che possono originare i problemi paradontali, anche se l’azione meccanica di spazzolino e filo interdentale non è del tutto sufficiente. Un controllo dal dentista ogni 6/12 mesi è opportuno per rimuovere tartaro accumulato sopra e sotto il bordo gengivale ed eventualmente cogliere sul nascere eventuali complicanze che potrebbero dare il via a paradontiti.
La rimozioni di placca e tartaro durante le sedute di igiene dentale avviene tramite strumenti meccanici o ad ultrasuoni e polveri con granulometria specifica. In caso di danni marcati alle gengive si ricorre all’uso di tecnologia laser a diodi che permette di biostimolare i tessuti e favorirne la guarigione, oltre a decontaminare dai patogeni la zona problematica e supportare così la terapia paradontale.