Impianti dentali

La parte dell’odontoiatria che si concentra sugli impianti dentali prevede la sostituzione dei denti mancanti con radici artificiali inserite nell’osso. Queste radici artificiali si chiamano appunto impianti.

Gli impianti possono rimpiazzare denti singoli o più denti oppure possono anche ancorare una protesi mobile in caso la struttura anatomica non garantisca la stabilità.

La tecnica Implantologica risale a quasi 60 anni fa e negli anni si sono affinate sia le tecniche chirurgiche che i materiali.

Il materiale oggi utilizzato per gli impianti dentali è il titanio, la cui superficie a contatto con l’osso può avere diverse lavorazioni e struttura di superficie, che ne facilita l’osteointegrazione, cioè l’unione indissolubile con l’osso. La scelta del tipo di impianto dipende dal singolo caso da riabilitare.

Impianto dentale singolo

Per quanto concerne la tecnica chirurgica quella più consigliata e quella che prevede il posizionamento dell’impianto e dopo 3-4  mesi il carico protesico.

Oggi con le tecniche più innovative e le esigenze estetiche più alte si è in grado di posizionare l’impianto e la corona provvisoria nella stessa seduta ( il cosiddetto carico immediato), questo sia per corone singole che per più impianti .

Ogni caso viene attentamente vagliato per garantire il migliore risultato e il minor disagio al paziente.

Implantologia All on Four e All on Six: impianto a carico immediato

L’implantologia a carico immediato è la tecnica che serve a reintegrare un’intera arcata togliendo i denti residui non più idonei a supportare la soluzione protesica tradizionale, posizionando 4 o 6 impianti e la protesi nell’arco della giornata.

I vantaggi  sono:

  • Numero di sedute dal dentista inferiori
  • Un unico intervento
  • Il paziente ottiene nelle 24 ore la riabilitazione estetica e funzionale che aveva perso

La protesi che si posiziona è stabile ed esteticamente soddisfacente.

La fattibilità della tecnica di implantologia dentale viene valutata attentamente per singolo paziente e per condizione anatomica.

Le terapie dello studio